A proposito dei prezzi, fotografi e matrimoni…

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Foto studio Giudicianni&Biffi

Pubblichiamo volentieri la mail che ci è giunta dalla direzione della cna di Frosinone di Andrea Nannini responsabile nazionale fotografi cna comunicazione in risposta all’articolo pubblicato sulla Repubblica da Monica Rubino. In linea e solidali con il pensiero espresso da Nannini anche da parte dei fotografi della nostra provincia.

c. a. Dr. Ezio Mauro Direttore “La Repubblica” 
p.c. Dr. Monica Rubino

Gentile Direttore,

prendo spunto da un articolo a firma di Monica Rubino, per condividere con lei alcune riflessioni relative al mio lavoro, quello del fotografo. Nell’articolo si parla di matrimonio e dei costi correlati all’evento; quelli del fotografo o dell’operatore video mi riguardano, non tanto personalmente, quanto come rappresentante della categoria. Devo rilevare che la cifra esposta nella tabella è decisamente superiore a quelle normali sul mercato, ma, anche fosse, andrebbe valutata positivamente: un collega che si propone a un costo elevato deve per forza fornire un prodotto almeno di pari valore, altrimenti sarà il mercato a selezionarlo; viceversa un collega poco interessato alla qualità (e qualcuno c’è!!) proporrà un “500 euro tutto compreso” che anche l’ultimo degli sprovveduti capisce essere un prodotto che vale per quello che costa.

Fin qui siamo nell’ovvio, ben altro è quando si invita: “Per quanto riguarda le foto, poi, domandare ai propri invitati di fare foto in abbondanza potrebbe essere un modo per evitare di ingaggiare fotografi professionisti”. Se quello del fotografo è un lavoro dignitoso, accolgo con fatica l’invito al “fai da te, tanto nel numero qualche foto buona c’è”; se si ragionasse negli stessi termini anche per gli altri lavori ne uscirebbe una curiosa situazione: penso a cosa farebbe un cardiochirurgo reclutato con tale criterio sul corpicino del malcapitato paziente, o un pilota d’aereo o anche un semplice operatore ecologico, che in quanto a dignità porta gli stessi gradi degli altri (o almeno io, per cultura, sono abituato a non fare distinguo di questo genere).

Tre anni or sono abbiamo lanciato dalla Toscana, con il patrocinio della Regione, una campagna contro l’abusivismo nel settore fotografia a tutela dei cittadini e delle imprese (della quale posso, nel caso, fornire  documentazione), che poneva la domanda “Ti faresti operare da un fotografo?”. La risposta è scontata. Purtroppo il malcostume di affidarsi a dilettanti di vario genere si trova a volte anche nella Pubblica Amministrazione, che poi chiede, stavolta giustamente, il pagamento di imposte e tasse. D’altronde non essendoci una legge di settore, per giunta in un paese fin troppo elastico nelle interpretazioni, è difficile chiedere tutele, attenzione, non privilegi o ordini e albi, solo tutele. Il fotografo rappresenta più di ogni altro il custode della memoria, basti pensare al valore di archivi come quello Alinari; anche il fotografo di paese o di borgata porta in sé l’identico valore: se non ci fossero gli archivi dei fotografi di Montecatini o di Forte dei Marmi, chi testimonierebbe il cambiamento degli abiti o dei costumi? Inoltre, che storia ci avrebbero raccontato e quale dovremmo raccontare noi se non ci fossero i fotografi professionisti? Andremmo a fare ricerche nel cassetto del comodino di qualche improbabile cugino della sposa?

La crisi del 1929, magistralmente raccontata da Dorothea Lange e Walker Evans assieme a tanti altri colleghi, come si sarebbe tramandata? Non scherziamo. In un momento come questo, di profonda crisi, con fasce importanti di mercato tagliate da improponibili raddoppi di validità della carta d’identità, con automatico dimezzamento delle entrate correlate, ci manca solo l’invito ingenuo a ricorrere all’abusivo di giornata, che fornisce un prodotto di bassa qualità, in compenso “a nero”. Noi fotografi ci siamo dotati di un codice deontologico, che rispettiamo, siamo impegnati nel potenziamento di percorsi formativi (Qip, Qep, Ipp), affinché il cittadino consumatore abbia un servizio al meglio delle possibilità dell’operatore, abbiamo dato vita ad una associazione (Fondo Internazionale Orvieto Fotografia) che si occupa prevalentemente di questo, dedichiamo alla formazione (continua) giorni e giorni, stiamo faticosamente cercando accordi con le Associazioni dei Consumatori.

Tutto questo per venire a sapere che la Federconsumatori invita i nostri potenziali clienti al “fai da te”. Sono convinto che l’invito dovrebbe essere opposto, cioè l’indicazione di cercare lavori fatti bene, a un prezzo giusto ed eseguiti da professionisti all’altezza del compito. L’Associazione che rappresento, la Cna, sarà ben felice di dare alla Federconsumatori tutte le garanzie possibili e tutte le spiegazioni sul nostro modo di lavorare, nell’interesse di tutti i consumatori, visto che anche noi lo siamo.

In attesa di un auspicabile riscontro, i migliori saluti

Andrea Nannini 
Responsabile Nazionale Fotografi Cna Comunicazione

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